本文是一篇意大利语论文,笔者通过将柔性层(TP)视为传递CP和EventP之间信息处理的中转站,研究表明,人的特质不是名词性表达固有的,而是在TP中获得的。因此,在过去的形容词或分词中,绝不能证明一致性的屈折变化。
1.Classi di verbi
1.1 Transitivo
Nel sistema di Ramchand, ci sono cinque tipi di verbi transitivi in totale. I primi due tipi sono entrambi composti da [init, proc], ovvero non hanno una proiezione del risultato. Per il primo tipo, abbiamo verbi come push, drive, dry (transitivo), melt (transitivo) e redden (transitivo). Esempi sono mostrati in (14):
(14) a. John pushed the cart. b. Mary drove the car. c. Michael dried the cocoa beans. d. The sun melt the ice. e. The clown reddened his cheeks.
Hanno argomenti diversi che funzionano rispettivamente come initiator e undergoer. Ad esempio, in (14a), John è ovviamente la causale dell’evento di spinta, quindi è l’initiator; mentre the cart ‘il carrello’ subisce il sottoevento processo provando un cambiamento di posizione, che è l’indicatore di essere un undergoer. Poiché l’evento di auto-spinta non possiede un punto di fine o uno stato finale, essendo una tipica attività (specificata nei tratti come [+dinamico], [+durativo] e [-telico]), secondo la tassonomia di Vendler8 (1967), questo tipo di verbi cessa di proiettare ulteriormente quando arrivano alla proiezione di processo (cioè senza la proiezione del risultato). Per dimostrare tale ipotesi, si prevede che solo locuzioni di direzione come “to somewhere” (cambiamento interno della posizione) possano essere aggiunte al sintagma verbale, d’altra parte, locuzioni che suggeriscono stato, ad esempio un sintagma preposizionale che esprime posizione come “in somewhere”, sarebbe costantemente respinto.
1.2 Inaccusativo
In questa sottosezione, sono stati identificati quattro tipi di verbi inaccusativi, con ogni tipo corrispondente a un modello dissimile di combinazioni di sottoeventi. Il primo gruppo di inaccusativi comprende i verbi come melt, roll e freeze, che sono costituiti solo da [proc]. Ciò significa che tali verbi non contengono una causale auto-iniziata e dovrebbero essere riconosciuti come tipiche attività. Queste previsioni possono essere confermate dal fatto che questo tipo di inaccusativo 1) è compatibile con le preposizioni direzionali e altre espressioni che si trovano in una relazione parziale-intera con il sottoevento processo; 2) può coesistere con un aspetto progressivo, che presuppone un sottoevento processo e non consente la proiezione di risultato; 3) dimostra alternanze di transitività e in tal caso dovrebbe avere restrizioni semantiche piuttosto libere sui soggetti, vedi (23-35) per alcuni dati:
(23) a. The gunman melted into the night. b. The ball rolled into the net. c. The poor man froze to death. (24) a. The butter is melting. b. The ball is rolling. c. The water is freezing. d. ??Mary is loving a boy. e. ??The glass is breaking.
Poiché anche questo secondo tipo di inaccusativo manca della proiezione di inizio, essi dovrebbero anche conformarsi alla predizione relativa alle selezioni semantiche relativamente libere (quindi compatibili con agenti astratti, inanimati, non necessariamente volitivi). Inoltre, grazie alla loro proiezione di risultato, sarebbe piuttosto mal formato metterli in contrapposizione con espressioni temporali che indicano un periodo di durata.
2 Approcci Precedenti all’Accordo di Participio Passato
2.1 Kayne 1989
La teoria di Kayne si basa principalmente sull’intuizione che ci esiste una forte connessione tra l’accordo nei tratti-φ e il movimento.
In (43a), viene usato un verbo inaccusativo partire, il cui unico argomento è considerato generato nella posizione dell’oggetto interno e quindi spostato nella posizione canonica del soggetto (Spec, TP). La passivizzazione in (43b) è un altro caso che coinvolge un soggetto derivato, che in origine è un oggetto diretto. Il clitico oggetto diretto in (43c) si sposta anche dal sito a base per essere collegato a TP, in modo che il suo contenuto fonologico difettoso non provocherebbe un fallimento della derivazione al momento di enunciato (spell-out). Pertanto, qualsiasi teoria adeguata per spiegare l’accordo sul participio passato dovrebbe tener conto di questa generalizzazione. Per acquisire questa proprietà, Kayne implementa la Spec-Head come la configurazione critica responsabile dell’accordo di participio passato, che è trattato nella letteratura generativa come l’unica legittima relazione geometrica per assegnare accordo. Un altro componente essenziale presupposto per il funzionamento dell’analisi di Kayne è la postulazione della proiezione di accordo di oggetto (AgrOP). Secondo Chomsky (1995), lo scheletro verbale sarebbe specificato come AgrS-T-AgrO-V.
2.2 D’Alessandro e Roberts 2008
Per risolvere i problemi empirici incontrati in Kayne (1989) e seguire le teorie ben accettate recentemente emerse nei due decenni seguenti, D’Alessandro e Roberts hanno fatto emergere una nuova analisi per rendere conto del modello di accordo di participio passato romanzesco, basandosi fortemente sulla teoria di fase elaborata in Chomsky (1995, 2001b), secondo cui le strutture sintattiche non dovrebbero essere definite rappresentazionalmente (cioè statiche), ma dovrebbero piuttosto essere considerate come un processo dinamico di derivazione. Un presupposto naturale basato sulla considerazione dell’efficienza sarebbe che ci deve esistere un’unità minima di calcolo sintattico che è mantenuta nella memoria attiva e che può essere accessibile a varie operazioni sintattiche. Una tale unità minima è chiamata fase, che in un certo senso deve essere sia semanticamente che fonologicamente completa. Di solito, υP e CP sono considerati fasi, poiché il primo contiene tutti gli elementi necessari per costruire la struttura di evento, mentre il secondo è una proposizione indipendente. Tuttavia, in seguito a Sigurðsson (2000), invece di υP e CP, il sintagma di evento, ovvero EP, che codifica eventualità, e il sintagma di atto vocale (speech act phrase), che identifica i partecipanti coinvolti nell’evento, dovrebbero essere considerate fasi vere. Quando una fase è completata, il complemento di essa verrà inviato allo spell-out per acquisire sia il contenuto fonologico che quello semantico. Solo la testa di fase e lo specificatore12 rimarranno attivi per ulteriori operazioni sintattiche. Per evitare di essere enunciati prematuramente, gli elementi-wh (anche argomenti) prendono lo specificatore di fase come tratteggio di fuga prima che si sposti verso l’alto nel sito di atterraggio finale.
Capitolo 3 Un’alternativa Basata su Specificità ............................... 43
3.1 Participi passati e aggettivi ................................. 43
3.2 Selezione di ausiliare e ergatività divisa ............................. 59
3.3 Specificità, caso e accordo ............................. 80
Conclusione................................. 98
3 Un’alternativa Basata su Specificità
3.1 Participi passati e aggettivi
In questa sottosezione, le proprietà di participi passati saranno esaminate attentamente e assimilate con aggettivi, in base all’osservazione della loro parallela distribuzione sintattica e interpretazione semantica.
Tanto per cominciare, gli aggettivi si comportano similmente con i participi passati nell’essere difettosi o incompleti quando usati in modo predicativo, cioè entrambi hanno bisogno del supporto di un ausiliare per predicare un’entità. Inoltre, se ESSERE è selezionato come ausiliare appropriato per i participi passati, manifestano un simile modello di accordo morfologico con aggettivi, mostrando solo i tratti di genere e numero sulla declinazione.
Il verbo partire in (60a) è usato nel tempo passato prossimo (presente perfettivo), che è espresso dall’ausiliare ESSERE e la forma di participio passato del verbo, che concorda con il soggetto Maria in tratti-φ ed è di conseguenza valutato come femminile e singolare [F, SG]. Nel caso di (60b), l’ausiliare (particella copulativa) ESSERE dovrebbe essere obbligatoriamente presente e dovrebbe essere stabilita anche una relazione di accordo tra l’aggettivo bello e l’unico argomento Maria.
Conclusione
Questa ricerca sull’accordo di participio passato in italiano è innanzitutto basata sulla sintassi di prima fase di Ramchand (2008), che tratta l’eventualità come il risultato di diverse combinazioni di tre sottoeventi nel modulo di sintassi: inizio, processo e risultato. Tuttavia, come discusso nel capitolo 1, la proposta di Ramchand è carente nei seguenti tre aspetti: primo, la struttura di evento è assegnata a ciascuna classe di verbi in base al suo significato lessicale; secondo, la posizione di complemento della proiezione di sottoevento è sospetta; terzo, non è ben motivato a ritenere che ogni ruolo tematico possa essere assegnato a un solo argomento, poiché si ritiene che un argomento possa ricevere più ruoli tematici. Per risolvere questi problemi, si propone che 1) la struttura di evento sia limitata dal significato lessicale di un verbo, ma non completamente determinata da esso; in realtà la telicità richiesta da un particolare contesto ha un ruolo predominante nell’assegnare la struttura di evento; 2) argomenti non vengono più generati nella posizione di complemento; 3) sono consentiti doppi specificatori e ogni ruolo tematico può esser dato a più di un argomento.
Nel capitolo 3, si scopre che la transitività e la specificità sono importanti nel decidere il sistema di caso e la voce di una proposizione. Poiché i verbi transitivi e i verbi inergativi coinvolgono due partecipanti a un’azione, essi sono altamente transitivi, mentre i verbi inaccusativi e passivi hanno una bassa transitività. Inoltre, i verbi psichici sono ancora più transitivi per enfatizzare l’affettività dell’argomento interno.
参考文献(略)